Mese: Luglio 2021

I computer quantisticiI computer quantistici

I bit quanti

La teoria dell’Informazione quantistica può essere brevemente descritta come la disciplina che studia come le informazioni possono essere codificate in particelle elementari e cosa si può fare quando le informazioni vengono codificate in questo modo.

I computer quantistici si basano sull’idea di codificare il valore di un bit in una proprietà di una particella elementare. Come esempio banale e non realistico, potremmo supporre che se una particella gira in senso orario, il valore del bit è 1 e se gira in senso antiorario il valore è 0 (in realtà il valore 0 o 1 è assegnato ad una caratteristica quantistica della particella). Pertanto, invece di avere correnti e tensioni elettriche a codificare il valore del bit all’interno delle CPU, abbiamo particelle elementari, ognuna con il valore di un bit. Un bit codificato in una particella elementare viene chiamato “bit quantico”, in breve qubit, e le operazioni in queste CPU quantistiche vengono eseguite trasformando lo stato delle particelle elementari.

Molte aziende del calibro di Google, IBM e Microsoft hanno investito la loro ricerca in questo ambito. Ad Ottobre 2019 Google ha annunciato di aver raggiunto la “Quantum Supremacy” ovvero di essere stato in grado di eseguire un calcolo sul proprio elaboratore quantistico a 54 qubit in 200 secondi con un algoritmo quantistico mentre il corrispondente algoritmo classico avrebbe impiegato probabilmente almeno 10.000 anni sugli elaboratori Classici più potenti oggi esistenti. Simili risultati sono stati annunciati anche da IBM.

I nuovi algoritmi post-quantum saranno disponibili dopo il 2024 e implementati e distribuiti per il 2030.

Quello da fare ancora da parte dei ricercatori è verificare che questi algoritmi siano sicuri non solo dal punto di vista post-quantico ma anche dal punto di vista di un algoritmo tradizionale di crittografia non quantistica. Sarebbe, quindi insolito se un algoritmo post-quantum (molto costoso dal punto) si scoprisse una falla rispetto ad attacchi effettuati con elaboratori Classici e si fosse obbligati a sostituirlo in tempi rapidi.

Il mondo nelle nostre mani

RetrocomputingRetrocomputing

Il fascino del retrocomputing ha spinto milioni di persone a rispolverare o riacquistare i ricordi legati ai primi computers della storia dell’informatica.

Con il termine retrocomputing si indica una attività di “archeologia informatica” che consiste nel reperire, specialmente a costi minimi, computers di vecchie generazioni, che hanno rappresentato fasi importanti dell’evoluzione tecnologica, ripararli se sono danneggiati, metterli nuovamente in funzione e preservarli.

La tipicità di questi era l’”all in one”, cioè un desktop integrato dove i principali competitors avevano pensato di assemblare i componenti principali in un unico pezzo. Per esempio nei primi “Apple” i monitors erano integrati con le schede madri ed i primi “Commodore” erano CPU, RAM ed Hard disk integrati con la tastiera. Gli “Amstrad” avevano un lettore a cassetta. Erano dei PC molto compatti ad uso personal e l’attenzione dei primi appassionati era concentrata sui videogames piuttosto che all’uso in ufficio. Internet, infatti, non era così popolare e diffuso come oggi, per questo motivo i PC erano progettati con l’idea di trattenere un pubblico di appassionati di videogames con suoni, luci e colori, per portare nelle loro case un ambiente che si viveva nelle sale giochi con le prime consolle gigantesche.

Pillole di marketing (seconda parte)Pillole di marketing (seconda parte)

Il Marketing Digitale (parte seconda)

…Ci siamo lasciati alla strategia di una buona ottimizzazione dell’Inbound Marketing (metodologia a creare contenuti di valore).
Una delle principali azioni è l’Attrazione, quell’azione che deve mirare a suscitare interesse, e come? Attraverso contenuti di qualità che promuovi al fine di offrire la possibilità di farti trovare da potenziali clienti, fidelizzando i clienti che hai già acquisito.

Il contenuto, infatti, se pur studiato e progettato, ti consente di offrire un’utilità al tuo target di riferimento (informazioni, consigli, emozioni, esperienze, avventure, opportunità, sconti, promozioni) ed è proprio questo che le persone apprezzeranno.

Gli strumenti usati per l’attrazione è il blog, le  keywords e il social publishing.
Il #blog è un contenitore di testo come ad esempio un diario, un’informazione, aggiornabile dal singolo utente in tempo reale grazie ad un opposto software.
Le #keywords  sono una o più parole che gli utenti scrivono nei motori di ricerca per trovare e consultare i siti o l’argomento di loro interesse. L’obiettivo finale è l’ottimizzazione di una pagina web con una determinata keyword fluida e intuitiva alla navigazione.
Alcuni dei fattori essenziali sono: la densità delle parole presenti nel contenuto, la posizione che occupa nella pagina, il link building una delle tecniche del SEO volta a incrementare il numero e la qualità dei link in ingresso verso un sito web con un testo ipertestuali ad una tua pagina.

Il social publishing è l’area che comprende i canali, dove le persone, le imprese pubblicano i loro contenuti, come: blog, siti etc..
Se vuoi continuare a conoscermi di più e conoscere il grande potere del web marketing ti resta solo un’azione: SEGUIRMI sui social.

Pillole di marketingPillole di marketing

A cura della Dott.ssa Barbara Rinaldi

Presentazione e Descrizione del Web #marketingdigitale (parte prima).

Salve, voglio iniziare con il presentarmi, mi chiamo Barbara Rinaldi, specialista in SEO e social media marketing. Ho iniziato una collaborazione professionale con il Prof. Renato Passarelli, attraverso cui ho arricchito il mio bagaglio di competenze tecniche con incarichi ad elevata responsabilità.

Il web marketing, sostanzialmente è l’insieme di strumenti digitali applicati ad una strategia di vendita e di crescita del business aziendale.

Il web marketing non si può spiegarlo con poche parole ma cercherò ugualmente di riassumerlo brevemente.

Il web marketing con l’avvento del sistema informatico e con i social network, hanno giocato un ruolo fondamentale al cambiamento di rotta della linea commerciale da applicare alle strategie di marketing.

Oggi, si può affermare con dati alla mano, che non è più concepibile che un’azienda non possa avvalersi o fare almeno di adottare una politica di web marketing.

Attraverso le attività di influencer marketing, l’email marketing, il SEO, i social network possono far raggiungere le proprie campagne pubblicitarie ad un pubblico molto ampio e in ogni parte del mondo.

Oggi il raggiungimento di tali obiettivi è l’Inbound Marketing, cioè, il metodo per trovare clienti online, attraverso i contenuti educativi interessanti tanto da attirare la maggior parte di utenti dal web.

La strategia per una buona ottimizzazione dell’Inbound Marketing è composta da 6 principali azioni: 

ATTIRARE-CONVERTIRE-CHIUDERE-DELIZIARE e PIANIFICARE.

Se vuoi continuare a conoscermi di più e conoscere il grande potere del web marketing ti resta solo un’azione: 

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HomeschoolingHomeschooling

“In questi ultimi dieci anni ho studiato le migliori forme di homeschooling organizzato a livello internazionale (nord-europee, francesi, canadesi…). A livello operativo individuale è da quando ero matricola all’Università che uso e raffino tecniche di facilitazione dell’apprendimento applicate alla lingua inglese, per gruppi dalla pre-materna alla terza età passando per adulti d’ogni genere, anche professionisti (medici, imprenditori, manager…) con zero tempo da dedicare allo studio a casa. Gli stessi metodi si possono utilizzare per ogni materia, ho visto (ho anche un annetto di esperienza come “educatrice” in un Centro Territoriale di Vicenza, dove ero responsabile di un gruppo di ragazzi 11-16 anni “a rischio sociale” e con cui ho ideato e condotto tanti laboratori anche manuali), come anche per “non-materie” che però per me sarebbe indispensabile aiutare le nuove generazioni ad imparare il più velocemente possibile: riconoscimento e gestione delle proprie emozioni, lavoro in team, problem solving, cioè un po’ tutto ciò che sviluppa l’intelligenza emotiva, ma anche ecosistemica, navigazione “sicura” sul web, ricerca delle fonti. In particolare sto studiando l’ideazione del miglior centro di recupero possibile per NEET cosiddetti (ragazzi 14-24 anni che nulla fanno fra studio, lavoro, o anche solo ricerca del lavoro, lasciandosi andare alla depressione di un divano+cellulare o alle tentazioni della vita da strada) per i ragazzi traumatizzati da condizioni familiari varie, dalla Scuola pubblica, o da entrambe le tipologie. Ma penso sia strategico, vista la desolante situazione attuale in fatto di covid19 e dintorni, occuparsi anche di favorire l’organizzazione di progetti di homeschooling per tutte le età, il più possibile in natura. Infatti non tutti i genitori sono nelle possibilità di seguire i propri ragazzi da soli in casa, se non altro perché devono usare molto del loro tempo per portare il pane in casa.

Ora la mia missione è aiutare quanti più futuri adulti possibile ad acquisire quella fiducia in se stessi e nella vita, quella consapevolezza, quella forza e quella saggezza, insieme con almeno gli strumenti più essenziali, per diventare capaci di felicità e di sussistenza qualunque cosa succeda nel mondo che, se tutto va bene, lasceremo loro dopo di noi. Ci sono delle criticità nel basare l’homeschooling sull’uso di uno schermo retro-illuminato con ragazzini seduti a lungo davanti, almeno per l’approccio di solito collegato all’idea di homeschooling in sé. Anche l’approccio montessoriano è molto legato alla prossemica (dislocazione nello spazio di stimoli). È vero infatti che dal punto di vista dello stretto significato della parola “homeschooling” significa solo “scuola a casa”, però nel tempo questo termine è passato a significare molto di più: un’intera filosofia innovativa per il modo di dare conoscenza, cultura e competenza alle nuove generazioni. Questo è tanto vero che si usa lo stesso termine “homeschooling”, con la semplice aggiunta di “organizzato”, anche per i nuovi centri culturali ispirati agli stessi principi che sempre più nel mondo vengono creati come alternativa alle scuole pubbliche o affini.”

Telecinema dalla tecnologia analogica a quella digitaleTelecinema dalla tecnologia analogica a quella digitale

Il vintage è un “ritorno al passato”, un luogo di incontro ideale dei nostalgici amanti della “tecnologia analogica”. C’è stato un tempo in cui gli appassionati di questa tecnologia usavano i dischi in vinile per ascoltare i brani preferiti, un videoregistratore per guardare i film su videocassetta, una cinepresa per catturare frammenti di vita ed un proiettore in super 8 per manovrare le bobine delle pellicole amatoriali.

Questi erano strumenti per segnare dei ricordi e lasciare ai nostri eredi i momenti più importanti della nostra vita.

Il fascino del mondo analogico ha segnato un’epoca romantica dove le persone iniziavano a scoprire una nuova realtà e ci lasciavano una preziosa eredità di conoscenze. I difetti di fabbricazione riguardo l’usura delle superfici dei dischi in vinile, dei vecchi nastri e bobine, portarono alla necessità di sviluppare tecnologie digitali ed in seguito informatiche per convertire i contenuti in supporti di memorizzazione sempre più capienti e sofisticati che oggi conosciamo come memorie digitali quali per esempio gli hard disk/dvd/cd/sd.

Nel mondo ci sono molti appassionati di elettronica vintage che desiderano continuare questa tradizione senza trascurare le possibilità che offre la tecnologia moderna del mondo digitale. Unire il presente al passato perché quello che forse siamo oggi, è quello che abbiamo vissuto ieri. 

La nostra azienda si occupa di restauro, recupero e montaggio dei vostri supporti analogici e li trasforma in digitale, laddove possibile migliorando la qualità e la durata. Tutto questo a costi di mercato contenuti nettamente inferiori alla media. 

I bei ricordi possono aiutare a vivere meglio.